Il cuore è un organo muscolare straordinario che lavora instancabilmente per mantenere in vita il nostro corpo.
Situato nel torace, appena dietro lo sterno, la sua anatomia è caratterizzata da diverse camere, valvole e vasi sanguigni che lavorano in perfetta sincronia per il benessere del nostro organismo.
Le funzioni principali del Cuore sono quelle di:
- far circolare ininterrottamente attraverso i circa 100.000 km di vasi sanguigni del corpo umano, 8000 litri di sangue ossigenato ricevuto dai polmoni, ricco di nutrienti essenziali per le cellule dei tessuti e degli organi, tra cui il fegato, i reni e il cervello;
- riportare l’anidride carbonica, prodotto di scarto dell’attività metabolica delle cellule, verso i polmoni per essere eliminata;
- lavorare in stretta collaborazione con il sistema linfatico, che aiuta a mantenere l’equilibrio dei fluidi nel corpo e svolge funzioni immunitarie. I vasi linfatici drenano l’eccesso di fluido dai tessuti e lo restituiscono alla circolazione sanguigna.
È facile comprendere, quindi, che se il cuore si ammala mette a rischio il benessere di tutto il nostro corpo.
Oggi le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in tutto il mondo (quasi 18 milioni l’anno secondo l’Oms) e la prima causa di morte sia in Italia (30,8%) sia in Europa, dove pesano per il 32%, seguite da quelle oncologiche (22%).
Quali sono le malattie cardiovascolari?
Le malattie cardiovascolari comprendono un insieme di patologie che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni.
Si dividono in:
- malattie ischemiche cardiache, come l’infarto del miocardio e l’angina pectoris
- malattie cerebrovascolari, come l’ictus ischemico ed emorragico.
Tra le patologie più diffuse ritroviamo:
- Infarto del miocardio (Attacco di cuore): una condizione in cui il flusso di sangue al cuore è bloccato, solitamente a causa di un coagulo di sangue in una delle arterie coronarie.
- Ictus: si verifica quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello viene interrotto o ridotto, impedendo al tessuto cerebrale di ricevere ossigeno e nutrienti.
- Malattia coronarica: è causata dall’accumulo di placche di colesterolo nelle arterie coronariche, che possono restringere e ridurre il flusso di sangue al cuore.
- Scompenso cardiaco: è un insieme di sintomi legati all’incapacità del cuore di pompare sangue in modo efficace, portando a sintomi come affaticamento, difficoltà respiratorie e gonfiore delle gambe e caviglie.
- Aritmie: sono disturbi del ritmo cardiaco che possono causare battiti cardiaci irregolari, troppo veloci o troppo lenti.
- Cardiomiopatie: Malattie del muscolo cardiaco che possono portare a un funzionamento anomalo del cuore.
- Malattia arteriosa periferica: una condizione in cui le arterie che forniscono sangue alle estremità, come le gambe, sono ostruite o ristrette, causando dolore e difficoltà nel camminare.
- Ipertensione (pressione sanguigna elevata): si verifica quando la pressione del sangue nelle arterie è persistentemente elevata, aumentando il rischio di infarto, ictus e altre malattie cardiovascolari.
- Aneurisma: dilatazione anomala e permanente della parete arteriosa o venosa che la indebolisce. Il vaso può rompersi dando luogo a una emorragia interna.
- Endocardite: un’infezione del rivestimento interno del cuore (endocardio), spesso causata da batteri che entrano nel flusso sanguigno.
- Malattia delle valvole cardiache: problemi con le valvole del cuore che possono compromettere il flusso di sangue attraverso il cuore.
I fattori di rischio cardiovascolare
Le malattie cardiovascolari sono influenzate da diversi fattori di rischio, condizioni che aumentano la probabilità di sviluppare una malattia cardiovascolare o aggravarla se già presente. I fattori di rischio possono essere suddivisi in:
Fattori di rischio non modificabili
Tra i fattori di rischio non modificabili ritroviamo l’età e il sesso. Generalmente gli uomini hanno un rischio più elevato di sviluppare questo tipo di patologie rispetto alle donne (anche se dopo la menopausa il rischio per le donne aumenta). Anche la storia familiare può rappresentare un rischio, in particolar modo se si hanno parenti di primo grado che soffrono di queste patologie.
Fattori di rischio modificabili
Fra i più importanti fattori di rischio modificabili vi sono:
- Tabagismo (fumo e uso di altri prodotti del tabacco): è tra i fattori di rischio più nocivi per la salute, ed è solo in parte dipendente dalla quantità e dal tipo di tabacco utilizzato. Il vizio del fumo provoca alterazioni nei vasi sanguini che portano all’insorgenza di ipertensione arteriosa, e anche contribuiscono ad aumentare la probabilità di aterosclerosi. Anche il fumo passivo contribuisce ad aumentare il rischio cardiovascolare sia pure in modo minore.
- Sovrappeso/obesità: l’aumento di peso protratto nel tempo aumenta il rischio di malattia cardiovascolare anche perché si associa spesso a ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperglicemia. Il rischio cardiovascolare aumenta quindi al crescere dell’indice di massa corporea (IMC o body mass index, BMI) e della circonferenza addominale.
- Sedentarietà/scarsa attività fisica: la sedentarietà associata a scorretta alimentazione aumenta il rischio di sovrappeso (vedi sovrappeso/obesità).
- Scorretta alimentazione: uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari è rappresentato da un’alimentazione ricca di
- Consumo rischioso e dannoso di alcol: il consumo eccessivo di alcol contribuisce a innalzare la pressione arteriosa, favorisce l’aumento di peso, modifica la risposta all’insulina, danneggia la funzionalità epatica e interferisce con il metabolismo di molti farmaci.
- Ipertensione arteriosa: l’elevata pressione del sangue nelle arterie (≥ 140/90 mmHg) è uno dei fattori di rischio cardiovascolari più importanti ed è molto diffuso nella popolazione. Circa l’80% delle persone ipertese dichiara di essere in trattamento farmacologico e di aver ricevuto consigli per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, come diminuire il consumo di sale (86%), svolgere regolarmente attività fisica (82%) e controllare il peso corporeo (80%).
- Dislipidemie: si parla di dislipidemia quando ci sono elevati valori di colesterolo (totale e LDL), valori di colesterolo HDL ed elevati valori di trigliceridi, secondo le raccomandazioni. L’ipercolesterolemia, che è associata all’età e all’eccesso ponderale (persone in sovrappeso/obese), non mostra differenze di genere. Poco più di 1/3 degli ipercolesterolemici dichiara di essere in trattamento farmacologico e la maggior parte ha ricevuto il consiglio di consumare meno carne e formaggi (89%) e più frutta e verdura (81%), di fare regolare attività fisica (83%) e di controllare il peso corporeo (78%).
- Diabete mellito: l’iperglicemia, valori elevati di glucosio nel sangue, danneggia l’endotelio (pareti dei vasi sanguini) e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
- Fattori climatici e inquinamento atmosferico: nell’ultimo decennio, un numero crescente di evidenze epidemiologiche e cliniche ha dimostrato una correlazione tra i fattori climatici e il rischio cardiovascolare. Di particolare interesse è il ruolo svolto dai diversi inquinanti ambientali, tra i quali monossido di carbonio, ossido di azoto, anidride solforosa, ozono, piombo e il particolato, rappresentato dalle polveri totali sospese nell’aria che respiriamo. Questi inquinanti sono associati a maggiore ospedalizzazione e mortalità per malattie cardio-cerebrovascolari, soprattutto nelle persone con insufficienza cardiaca congestizia e/o aritmie. Anche una riduzione delle temperature (stagione invernale), si associa a una aumentata incidenza di eventi cardiovascolari.
I sintomi
I sintomi delle malattie cardiovascolari possono variare a seconda della specifica condizione e della gravità del problema. Di solito rimangono a lungo silenti, ce ne si accorge solo quando sono molto evidenti. Come ad esempio la sensazione di pressione, oppressione o dolore al centro del petto tipica dell’attacco di cuore. Oppure l’improvviso intorpidimento o debolezza, soprattutto su un lato del corpo o la difficoltà a comprendere il linguaggio caratteristici dell’ictus. Il battito cardiaco rapido o irregolare associabile a uno scompenso cardiaco o ad aritmie.
La Prevenzione: cosa puoi fare per dare una mano al tuo cuore?
La prevenzione inizia dal singolo cittadino ed è importante agire su tutti i fattori di rischio modificabili. Gli stili di vita salutari rappresentano l’arma più efficace per contrastare l’insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari. Adotta e mantieni stili di vita salutari, possibilmente lungo tutto il corso della vita. Ecco alcuni consigli:
Abolire il fumo. Non fumare ed evita il consumo di qualsiasi prodotto contenente tabacco e con nicotina nonché l’esposizione al fumo passivo. Non fumare fa bene alla salute in generale.
Seguire una dieta sana e equilibrata. Ad esempio adotta la dieta Mediterranea, una dieta ricca di frutta e verdura (4-5 porzioni al giorno), cereali integrali e frutta secca, con un consumo settimanale di pesce e legumi (2-3 volte a settimana). Privilegia gli oli vegetali, in particolare l’olio extra-vergine di oliva, limitando il consumo di grassi di origine animale (burro, lardo, panna). E’ importante limitare l’assunzione di insaccati, cibi ultra processati e dolci per il loro alto contenuto in sale e zuccheri.
Svolgi attività fisica regolare (almeno 30 minuti per 5-7 volte alla settimana). Un’attività fisica continuativa aiuta non solo a prevenire le malattie cardiovascolari ma anche a tenere sotto controllo i principali fattori di rischio come ipertensione, dislipidemia, diabete e sovrappeso e obesità. Se non fai sport, mantieniti in movimento camminando, usando la bicicletta o sali le scale invece di prendere l’ascensore.
Controllare il peso. Mantieni o ottieni un peso corporeo ottimale seguendo una dieta sana ed equilibrata, assumendo la quantità di calorie adeguata e praticando attività fisica.
Eseguire controlli regolari della salute. Specialmente se sono presenti fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione, dislipidemia o diabete mellito.
Per le persone già affette da malattie cardiovascolari è importante non solo adottare e mantenere comportamenti salutari, ma anche assumere i farmaci come da prescrizione medica ed effettuare gli esami e le visite di controllo nei tempi indicati dal medico curante.
Per tutti gli altri è consigliabile mettere in agenda a partire dai 40 anni in su un checkup annuale per controllare i valori di pressione arteriosa, colesterolo e glicemia (soprattutto se ci sono familiari portatori di queste condizioni di rischio), continuando poi a monitorare nel tempo questi parametri.
La ricerca sulla prevenzione cardiovascolare
La prevenzione delle malattie cardiovascolari è un campo di ricerca molto attivo, con numerosi studi che cercano di identificare strategie efficaci per ridurre i fattori di rischio e migliorare la salute cardiaca. Ma, nonostante i progressi, sono ancora molte le sfide nella traduzione delle conoscenze scientifiche e cliniche nei comportamenti quotidiani. Solo un italiano su due dichiara di fare «qualcosa» per la prevenzione cardiovascolare (e solo 1 su 10 ritiene di fare «molto»), concentrandosi sull’alimentazione (50%), sul movimento e sull’attività fisica (39%). A effettuare controlli ed esami medici regolari è il 18% e solo l’11% dichiara d’impegnarsi a ridurre il fumo. Gli ostacoli che rallentano le azioni preventive sono molteplici: modifica dello stile di vita (39%), scarsa consapevolezza del rischio (33%), mancanza di informazioni su cosa fare per la prevenzione (27%) e scarsa comunicazione/supporto da parte del medico (21%).






